Radio Shabelle è un’emittente radiofonica indipendente, nata nel 2002 a Mogadiscio vicino al più grande mercato della capitale somala, il Bakaara Market. Il mercato è però diventato negli anni uno dei teatri di scontro più sanguinosi tra i due principali gruppi combattenti islamici: Hizbul Islam e Al Shabaab. In conseguenza la stazione ha spostato la propria sede verso l’aeroporto, zona sotto il controllo del Governo federale di transizione (Tfg). Abbiamo raggiunto telefonicamente e intervistato il caporedattore di radio Shabelle: Hassan Osman Abdi, che ci ha spiegato come la stazione si è più volte rifiutata di rispettare gli ordini impartiti ai media dai gruppi islamici come Hizbul Islam. La vostra stazione radio è stata o è sotto attacco da parte delle milizie islamiste, soprattutto negli ultimi giorni? No, in realtà noi siamo abbastanza lontani da quella che adesso è la linea del fronte. La sede di Radio Shabelle è molto vicina all’aeroporto internazionale di Mogadiscio. Prima eravamo vicino al Bakaara Market, teatro di scontro tra Al Shabaab e Hizbul Islam, ma ci siamo trasferiti da lì circa un mese fa e continuiamo a programmare notizie e altre trasmissioni quotidianamente per il popolo somalo. Abbiamo anche un sito web internazionale dove scriviamo in inglese e in lingua somala e da dove si può ascoltare la radio e vedere anche una web tv locale. Alessandro Micci perPeaceReporter
Sono andato a visitare due radio locali che hanno anche siti internet. Shebele e Benadir. Ho visitato i loro studi. Ho parlato a lungo con i direttori. Erano onorati di ricevere ospiti italiani. In Somalia c’e’ ancora, effettivamente, molta voglia d’Italia. Gli ho chiesto come si puo’ fare il giornalista qui. Hanno risposto sicuri, tracciando programmi e progetti. Ma poi ho chiesto ancora: ma si puo’ essere liberi a fare i giornalisti in Somalia? Non hanno capito la domanda, e mi hanno offerto cocacola. Mogadiscio, dicembre 2003